giovedì 22 ottobre 2015

Una spiaggia troppo bianca – Stefania Divertito con Serena Davide

Una spiaggia troppo bianca, Stefania Divertito con Serena Davide. Enne Enne editore, 2015. 252 pagine, 15,00 euro.

Voto: 10/10

Da accanito lettore nella mia adolescenza, per una serie di impegni lavorativi mi stavo appiattendo su libri che, pur avendo un loro indiscutibile fascino, non ti fanno vibrare.
Ho finito il libro questa notte, e, grazie a Vanessa che me lo ha fatto scoprire, la corda della mia anima ha vibrato eccome. Dedico questa mia prima recensione ad un amico che non c’è più, e che è andato ad allungare l’impersonale lista delle vittime di un modo di fare impresa sconsiderato e inaccettabile.

Una spiaggia troppo bianca. Non so voi ma io il bianco l’ho sempre associato ad una mancanza e allo stesso tempo ad un’esagerazione infinita. Bianco, immoto, abbagliante. Tutti questi aggettivi appartengono a questo fantastico libro, che è l’ostentazione della mancanza intesa nel senso più vasto e ampio.

Gemma è una ragazza che, per necessità, ha dovuto cambiare vita e trasferirsi dalla capitale partenopea a Milano, dove lavora come giornalista presso il Milano Free Press. 
Irrimediabilmente spaccata tra la sua vecchia vita e la nuova, piena di dubbi e con un matrimonio alle porte, Gemma è ognuno di noi. 
Ma la sua ignavia è destinata a terminare a seguito dell’improvvisa morte della sua migliore amica Vic, causata, sembra, da un incidente stradale. Sarà compito della sua mancata sorella Gemma, tra mille difficoltà e mille desideri irrealizzati, terminare la mostra fotografica che Vic, brillante fotografa, stava allestendo su un cantiere all’Italiana.
Le sue foto carpiranno un segreto di pulcinella, nell’Italia dove tutti sanno e nessuno parla. Un’inchiesta sull’amianto mozzafiato capace di risvegliare le coscienze civili anche di chi oramai guarda solo le partite di calcio.

L’autrice ha la capacità di coinvolgerci con una narrazione quotidiana, snella e avvincente. Il tutto contribuisce a dare al libro un ritmo quasi da Thriller, allo stesso tempo concedendoci descrizioni e flussi di coscienza da 10 e lode, che ci consentono un’immedesimazione ostentata.

Consigliato a: tutti. Indistintamente tutti. Questo libro è un tesoro di rara bellezza e utilità.

Citazione: "L’Inferno era quello, si disse, un luogo fatto di assenze, sotterraneo, sconfinato, che preme contro la superficie di ciò che si può toccare, vivo o morto che sia. L’inferno è ciò che manca dopo essere stato".  

Recensione a cura di ©Antonio Rallo.

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