lunedì 29 agosto 2016

Le fragili attese - Mattia Signorini

Le fragili attese, Mattia Signorini. Marsilio. 249 pagine. 17,00 euro.

Voto: 9

E' stata una sfida, la lettura di questo romanzo.
Una sfida con me stessa e con gli autori italiani.
Ha vinto lui, perchè sono rimasta piacevolmente devastata, al termine.

E' il romanzo della nostalgia. E' un romanzo triste ed antico.

Di Italo e della sua pensione Palomar ti innamori subito; di quell'uomo che ha dedicato una vita al suo albergo nella grande città; di quell'uomo che ha tra le mani la scatola dei ricordi, dei flash back. Dell'uomo per cui provi un desiderio esagerato di prendergli la testa tra le mani e dirgli di non chiudere, quella pensione che Calvino avrebbe apprezzato.

L'attesa del titolo è quella della speranza, che sopravvive.
Sopravvive Ingrid, nel suono di un'arpa magica, seppur con un polso rotto.
Sopravvive Lucio, deluso dall'assenza del padre, ma rinfrancato dalla sua smodata ricerca dello stesso.
Sopravvive, a suo modo, Penelope, una bambina che tessendo una tela particolare, vota la propria vita al silenzio, per esorcizzare la tragica fine dei propri genitori.
E sopravvivono insieme a questi tutti gli altri personaggi, statici, che vivono solamente nei loro ricordi.
Insieme nell'attesa, appunto, che arrivi anche per loro un treno e li porti via; che arrivi qualcosa che sconvolga la loro esistenza.
E che non disperano, perchè sanno, proprio come lo so io, che quel qualcosa, prima o poi, arriva, ed è un tornado felice, e rimette tutto in piedi, come dovrebbe essere.

“Si attende che la vita faccia un passo e la pianti di stare in bilico, pericolante su se stessa. Si attende qualcuno, o qualcosa, che prenda tutti i silenzi e lasciandoli cadere, quasi per sbaglio, li mandi in frantumi.”

lunedì 22 agosto 2016

La metà del Diavolo - Joseph Incardona

La metà del Diavolo, Joseph Incardona. NNEditore. 270 pagine. 17,00 euro.

Voto: 9

Marc Augè parlava dei non luoghi, ovvero quella teoria che si riferisce a quei luoghi dove leggere e a quali libri leggere; a come perdere la coincidenza, la nozione del tempo, perchè quando si legge in quella “nullità di luoghi”, se il libro è divino, prende talmente tanto la nostra attenzione che perdiamo la fermata del tram, per esempio. 
Ivano Porpora qualche tempo fa ha ribadito questo concetto, accrescendolo con l'analisi di quanto un certo tipo di libro letto in un particolare luogo fa provare una sensazione simile a quella del fare l'amore. 
Con le pagine stampate.

Ecco. Sta tutto qui.
Nel romanzo dello svizzero Joseph Incardona, viviamo in mezzo al non luogo per eccellenza. Un'autostrada.
Si snoda esattamente qui, la vicenda.
In mezzo agli autogrill gremiti di turisti, in mezzo a bambini urlanti, alla spazzatura, alle escort nascoste sotto a un casco da motocicliste o ad una minigonna.
I personaggi sembra assumano un ruolo, distaccati dalla realtà; sopravvivono come in un limbo, in un girone dantesco, tra miseria e tradimenti, tra rapimenti e pazzie.

Pierre vive realmente su quella strada infinita, per scoprire chi ha rapito la giovane figlia Lucie. E' il collante con la moglie, ormai morta in se stessa.
Pascal, l'uomo-doppio, quel 666 diviso due, che prova a sconfiggere, ma con scarsi risultati.
Julie Martinez, donna che convive con la propria, perforante solitudine, e che tenta di risolvere un nuovo caso di sparizione della piccola Marie Mercier.

“La metà del Diavolo” è il romanzo mentale per eccellenza; è il romanzo delle elucubrazioni di ogni personaggio; malinconia e pessimismo si sciolgono tra le pagine, rendendolo cupo all'ennesima potenza. 

“Questo libro è per chi sbaglia sempre l'ora di partenza e si trova in coda a guardare nelle altre macchine, per chi conserva in un libro la lettera d'amore di uno sconosciuto, per chi ama il profumo della pioggia in estate e per chi vorrebbe credere al destino ma si deve preoccupare di limitare i danni del futuro prossimo."

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