martedì 10 aprile 2018

Bianco - Marco Missiroli

“Bianco” è un romanzo di redenzione e di riscatto.
E di guerra. Ad armi impari.
Le mani di un bambino “nero” contro la cattiveria degli adulti “bianchi”. Non so se mi spiego.

Allora la negra sollevò mezz'occhio. "Dopo ci si fa l'abitudine, vedrà signor Moses." "A cosa?" "Alla fine che ti gira intorno" sorrise.

Marco Missiroli ci racconta di Moses, il protagonista della storia, un vecchio romantico e insicuro, “capobranco” di una di quelle sette create appositamente per sconvolgere la vita degli uomini di colore.
Siamo in America e precisamente in un tranquillo quartiere di bianchi ai pressi di un fiume che trascina con sé tutti, quando arriva la propria ora. Dovremmo essere tra gli anni Sessanta e Ottanta, anche se il momento storico è imprecisato. Ma l’odio razziale ci fa credere di essere tornati agli anni Cinquanta.

L’equilibrio di quel paese bianco viene scalfito dall’arrivo di una nuova famiglia che si insedierà nella casa vicino a Moses. Il marito nero e la moglie, bianca come il latte, insieme al figlio Martin e alla suocera malata di quel male che distrugge a poco a poco i polmoni.
Tutto cambia, si contorce, si crepa.
Gli abitanti del paese idilliaco hanno solo uno scopo: cacciare quella famiglia.

L'evoluzione della società, qui, non esiste.
Nel paese di Moses regna il proselitismo verso un clan mai morto e stolto, che punta il dito sulla diversità del colore di pelle.
Perchè i “bianchi” sono migliori dei “neri”. E i “neri” bisogna neutralizzarli; qualunque modalità si scelga di utilizzare per perseguire lo scopo, è lecita.

Quanta stoltezza! Quante bugie si nascondono nel “volere di Dio”, quel Dio tanto decantato da Moses e dai suoi seguaci. Quel Dio che a detta loro chiede con fermento di scacciare la famiglia del peccato. E lo chiede soprattutto a Moses, che si troverà, non per la prima volta nella sua vita, a compiere una scelta.

Chi è Moses alla fine davvero? L'uomo redento oppure solo un umano, divorato dai sensi di colpa proprio ora che si avvicina alla fine della propria vita?
Difficile rispondere a questo quesito, ma certamente è l’uomo della salvezza.
Sotto tutti i punti di vista.
Missiroli ancora una volta strazia il cuore, decisamente.

“Noi ci rincontreremo.” “Ci rincontreremo, sì.” “E tu sarai li ad aspettarmi?” “Sì, io sarò lì.” “Tu ci sarai.” “Per te, Moses.” “Allora io ti porterò dei fiori, fiori migliori di questi.” “Sì.” “E andrò a tempo.” “E mi condurrai.” “Sì, io ti condurrò."

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