sabato 23 maggio 2015

Lamb - Bonnie Nadzam

Lamb, Bonnie Nadzam. Edizioni Clichy, 2015. 240 pagine.
E' una storia ambigua, quella raccontata da Bonnie Nadzam. E' un viaggio tra un paesaggio brullo e roccioso, da un lato, e tra il cuore umano vulnerabile dall'altro.
Lamb, il protagonista che da' nome al romanzo, è un cinquantenne arrivato alla fine della sua esistenza; insoddisfatto, solo, nonostante una relazione da amante intrapresa con una giovane collega; rimasto ormai orfano dopo la morte del vecchio padre pazzo, per lui la realtà è come se avesse perso senso. Perchè continuare così? si chiede un giorno, sigaretta spenta in bocca, chiuso in macchina, in un parcheggio semi-deserto.
E' il momento clou; il momento in cui conosciamo la sua compagna d'avventura; una donna alta e bionda e bellissima e affascinante e coetanea di Lamb? Siete fuori strada. E' Tommie. Questo è il suo nome. E' il nome di una ragazza, undicenne, che si trova al confine tra la fanciullezza e l'essere donna. Uno stupido scherzo ideato dalle sue amiche eccentriche, troppo piccole per il rossetto alle labbra, è ciò che fa avvicinare Lamb a Tommie.
Due personaggi che, nonostante i dati anagrafici, non possono assomigliarsi di più. Per entrambi la vita non ha più significato. E forse è giunto il momento di ripartire insieme, di ricominciare, in una qualche maniera.
E forse il modo di iniziare di nuovo scelto da Lamb non è il migliore.
Sembra un rapimento, all'inizio. Ma lo scopo del protagonista è quasi pedagogico: ammonisce la piccola Tommie di non dar retta agli sconosciuti. Ma la storia procede e si dipana velocemente – grazie anche allo stile rapido, incalzante, ricco di dialoghi, della Nadzam – e diventa via via più assurda.
L'egoismo di Lamb celato dal desiderio di ammaestrare la piccola Tommie, porta i due in un viaggio lungo e in un retroscena dimenticato dal mondo. Se l'interazione tra i due all'inizio è simile a quella tra maestro e allieva, nel momento in cui i chilometri aumentano, il rapporto diventa sempre più scabroso, imbarazzante,  forse anche al limite della decenza.
Al desiderio di insegnamento, si sostituisce quello morboso di appropriazione, per Lamb, e di appartenere a qualcuno, per Tommie. Due facce opposte e simili al contempo che si incontrano. Un perfetto yin e yang, un incastro completo. Strano, innaturale anche, ma completo.
E Bonnie Nadzam ce lo fa gustare fino in fondo.

Consigliato a: coloro che sono i padri del moralismo attuale. Forse leggendo questo libro, qualcosa dentro di loro si scioglierà un po'.

Citazione: “La nostra ragazzina puntò lo sguardo sull'acqua, gli affusolati rami delle betulle che tremavano dietro di lei. Possiamo nuotarci? Le si vedeva un poco il pancino sotto la flanella pulita e candida, una costellazione di lentiggini sulle guance e sul dorso delle mani, e Lamb avrebbe voluto congelarla, bloccarla così, per averla per sempre com'era in quel momento. Rubarla alla donna che l'avrebbe portata via, un giorno per volta”.

martedì 19 maggio 2015

XIII - Jean Van Hamme e William Vance

XIII, numero 1. Di Jean Van Hamme e William Vance. 1984 e 1985. Mondadori Comics, 104 pagine.

Una saga storica, un fumetto di spionaggio, azione e fantapolitica, da 30 anni un cult internazionale che appassiona generazioni di lettori. Parliamo di XIII, opera franco-belga del duo Jean Van Hamme (scrittore) e William Vance (disegnatore), che in occasione del trentennale della serie Mondadori Comics ha deciso di ristampare integralmente in 16 eleganti volumi cartonati (formato: 21x 28 cm) con uscita a cadenza mensile.

Come tanti ho acquistato il numero 1, al prezzo lancio di 1,90 euro, che comprende gli episodi “Il giorno del Sole Nero” e “Là dove va l’indiano”. La storia inizia con un uomo che ha perso la memoria e viene soccorso su una spiaggia degli Stati Uniti d’America da una coppia di anziani e da un medico in pensione che gli presta le cure necessarie per riprendersi. Tutto precipita quando alcuni uomini ammazzano la coppia di anziani e poi tentano di eliminare anche l’uomo che ha tatuato sulla clavicola sinistra il numero romano XIII. L’uomo riesce a difendersi, saluta la donna-medico che l’ha salvato e parte alla ricerca del suo passato che sarà sorprendente e pieno zeppo di intrighi.

I colpi di scena in XIII si susseguono pagina dopo pagina ed è avvincente seguire le vicende del protagonista. Insomma, non ci si annoia di certo. I riferimenti e le citazioni alle pellicole di Hollywood dei primi anni Ottanta sono tantissimi e la parte editoriale del cartonato Mondadori è ben scritta e ben curata. Ho acquistato anche il secondo volume, in vendita al prezzo di 8 euro, proprio perché la voglia di sapere come si dipanerà la trama è tanta. Un piccolo appunto all’edizione Mondadori Comics, che nel numero 1 ha una pecca a pagina 27: un importante biglietto ritrovato dal protagonista è riportato senza scritte. Questa la risposta di Mondadori Comics sulla loro pagina Facebook: “L'errore è evidente e ce ne scusiamo. Questa è la pagina 27 corretta (viene allegata la pagina senza errori, ndr). La ristamperemo ad hoc nel formato originale e la allegheremo al volume 3 della collana "XIII". Insieme ad una piccola sorpresa. Non sostituiremo né ristamperemo il volume, la cui storia è comunque comprensibile”.

Un "incidente" simile era già successo con la pubblicazione di Ken Parker e Mondadori era stata di parola rimendiando ai suoi errori di stampa. E allora, fiduciosi nella promessa della casa editrice, attendiamo anche il volume 3.

Consigliato a: gli amanti del fumetto d’autore, di azione e di spionaggio. E a chi ha amato una Hollywood che non esiste più. La carne al fuoco è tanta e non ci si annoia mai.

Citazione: “Un neonato adulto… senza ricordi, senza amici, senza passato, senza identità, senza niente! Ho un bel torturare la mia memoria… non vedo che bianco uniforme, immenso, totalmente vuoto”.

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