mercoledì 1 giugno 2016

Wulf Dorn racconta “Incubo” | 30.05.2016 Milano | Corbaccio

Giornata decisamente uggiosa, in cui la pioggia ci ha fatto compagnia fino a sera, ma ovviamente ci vogliono più di due gocce d'acqua (si, insomma, alla fine pioveva a secchiate ma tant'è) per fermare le vostre eroine preferite!

Siamo state invitate da Corbaccio a un incontro esclusivo in casa editrice con Wulf Dorn. Non potevamo certo farci scappare l'occasione di sfoggiare il nostro tedesco sgangherato e di parlare con uno dei moderni maestri del thriller psicologico.

Armate di macchina fotografica, blocco per gli appunti, penne e libri ci dirigiamo alla sede dell'incontro e, dopo aver girovagato per i corridoi, siamo le prime a incontrare Wulf Dorn, quindi ci presentiamo con dei sorrisi impacciati e gli stringiamo la mano con occhi sognanti.

Dopodiché veniamo condotte, insieme ad altre blogger, in una sala in cui era già presente lo scrittore e la sua interprete, la quale, tra l'altro, merita una menzione speciale per la professionalità, simpatia e bravura. 
E così inizia un'intervista corale al nostro autore preferito. Per chi fosse interessato, parte dell'incontro è stato trasmesso in diretta su Facebook, qui trovate il video.

Mangiapagine, come al solito, non ha risparmiato le domande, anzi, è stato il primo a rompere il ghiaccio. Molte domande ci frullavano per la testa e abbiamo avuto modo di porle a Wulf che si è dimostrato davvero molto disponibile a dissipare i nostri dubbi.

In “Incubo” il protagonista è un ragazzino – e non un adulto, come solitamente troviamo in altri suoi lavori – e il nemico da affrontare non è qualcosa di concreto ma è la paura stessa. Come mai questa scelta?

La scelta del ragazzo sta nel fatto che si trova a metà tra il bambino e l'età adulta, è in un limbo, in cui si sente ancora troppo giovane, ma nello stesso tempo sta crescendo e per Wulf da bambini l'idea della perdita non esiste, mentre in un adulto è molto forte. 
Il tema centrale dell'intero libro è la perdita e la reazione a questa. E per l'autore stesso coincide con il suo incubo personale.

Anche in questo suo ultimo lavoro ritroviamo l'aiuto che la sua professione di logopedista continua a dargli. Per l'autore la parte psicologica del personaggio è molto importante e arriva nello stesso momento in cui pensa ai suoi personaggi da raccontare.

Così come è facile ritrovare l'ispirazione che gli viene da grandi della letteratura horror e di thriller, come per esempio il grande Stephen King e suo figlio Joe Hill, senza dimenticare Neil Gaiman. È stato proprio Wulf Dorn a citare questi famosi nomi del mondo del libro come i suoi più grandi maestri.

E l'evento è poi continuato con altre domande inerenti al libro e anche con curiosità personali, come per esempio il nostro desiderio di sapere come fosse la sua routine di scrittore. Insomma, una persona che scrive libri così angoscianti deve avere una vita elettrizzante!
E invece no. O meglio, Wulf Dorn è lo scrittore che vive nel modo più semplice del mondo. Ha degli orari stabiliti, scrive soprattutto al mattino e il tutto viene scandito da qualche pausa e nel pomeriggio, udite udite, fa cose molto noiose come la dichiarazione dei redditi!
Da questa risposta potete capire il personaggio divertente e simpatico che è questo autore. 

L'intervista si è chiusa con una domanda di rito: programmi per il futuro?
Wulf sta scrivendo un libro incentrato sui bambini (e non è stato facile farlo sbilanciare così tanto, credeteci!), anche se il suo cuore batte per la cucina tradizionale italiana, infatti ci ha raccontato che il suo sogno sarebbe quello di scrivere un libro di ricette.

Che dire, dopo questa splendida chiacchierata ci aspettiamo grandi cose da un maestro del thriller psicologico come Wulf Dorn.

Chissà, magari un domani potremmo trovarci davanti un libro su un cuoco killer!

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