mercoledì 6 aprile 2016

Quattro chiacchiere con Alberto Fumagalli e il suo “Crysi”

Domenica mattina. Cavalletto, cinepresa e macchina fotografica in spalla. Nello zainetto un libro, “Crysi” di Alberto Fumagalli. E un foglio con una scaletta vista e rivista (e poi nemmeno tanto seguita, ma non importa, è servita come aiuto psicologico).
La città è silenziosa, in fondo è presto.
Arriviamo al negozio “Fatamorgana” che Enrico ci ha gentilmente prestato. Montiamo il set.

No qui non va bene, è troppo buio..
Alza un po' la voce!
Sposta questo scaffale ma giuro che poi lo risistemiamo com'era prima!
Sì, dai così è perfetto.

Arriva Alberto. E dopo i dovuti saluti di rito si dà inizio alle danze. 
L'idea era di fare un'intervista allo scrittore, ma poi si è trasformata in una chiacchierata con una persona deliziosa con cui è facile stare a proprio agio.
Si è parlato di tutto, da come è essere un giovane scrittore emergente in un mercato editoriale ormai saturo, del momento giusto in cui scrivere, di “Crysi", il secondo romanzo di Alberto, carico di una potenza stilistica che promette molto bene per futuri lavori, un romanzo polifonico in cui il giovane autore è riuscito a dare vita ai sentimenti e alle frustrazioni di una famiglia in cui purtroppo tutti riusciamo a ritrovarci. 
E ancora, la cosa che ci ha stupito è il fatto che Alberto Fumagalli sia, prima di tutto, un lettore. È stato bellissimo poter parlare di libri con una persona che ne conosce così bene il mondo.

Andate, guardate e godetevi questa chiacchierata stupenda con una persona altrettanto stupenda che, nonostante la giovane età, si è mostrata molto competente nella sua professione di giovane autore e lettore. 

È bello e doveroso dar voce a queste piccole realtà in modo tale che un giorno riescano a crescere ancora di più e a dimostrare il loro valore, in un mondo editoriale in cui tutto è già stato scritto, tutto è già stato visto e letto e si vuole respirare sempre di più un'aria di novità.
Alberto nel suo piccolo ci sta riuscendo, arrancando, sgomitando, facendosi conoscere e noi gli auguriamo tantissima fortuna.

Ci siamo lasciati dopo una pausa caffè lunga un'ora, in cui abbiamo criticato, parlato, scambiato opinioni su libri letti o da leggere, sulle nostre letture preferite e quelle che abbiamo in libreria ma ci manca il coraggio per iniziarle. 
E soprattutto ci siamo lasciati con dei progetti molto interessanti e accattivanti per il futuro.

Con queste poche righe vogliamo ancora ringraziare:
Alberto, che si è prestato alla nostra intervista.
Enrico, che ci ha gentilmente messo a disposizione il locale.
Voi lettori, che come sempre ci date delle soddisfazioni immense. 

Riprese e foto: © Gerardo Cassoli
Intervista a cura di: Vanessa e Veronica Cassoli

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