Non si può fuggire dalla realtà. Bisogna prenderla di petto e saperci convivere. Provarci almeno. Ma nessuno ci vieta di crearcene una propria, per evadere, comunque, in qualche modo. Ed è ciò che ha fatto Loredana Limone, donna forte e coraggiosa e sempre sorridente.
L'abbiamo incontrata sabato 27 febbraio a Vigevano, nella libreria Le Notti Bianche, per un brunch d'autore di tutto rispetto!
La prima qualità di Loredana che si nota subito è la solarità; e appena dopo, la genuinità. Sì, perchè lei fa parte di quella rosa ristretta di autori che appena incontrano il loro pubblico, stringono le mani, si presentano, ringraziano con le lacrime agli occhi.
Loredana è una donna come tutte.
Certo. Scrive magistralmente di un borgo sperduto e inventato.
Ecco. Questa è la differenza.
Sabato ha presentato il suo ultimo lavoro (pubblicato), “Un terremoto a Borgo Propizio”, terzo capitolo della saga ambientata proprio in quel paesino, che abbiamo imparato ad amare grazie forse alle due “zitelle” preferite, Mariolina e Marietta!
E' la prima volta che Loredana ci fa imbattere in un giallo: un morto (oltre ad altri sette deceduti a causa proprio delle scosse telluriche) è stato ritrovato a seguito di quell'evento catastrofico ed è un fatto impensabile per gli abitanti di Borgo Propizio: che un cittadino possa aver commesso un omicidio! Impossibile! Eppure...
La bellezza di Loredana è la sincerità.
L'idea di quel Borgo Proprizio, di quei personaggi, di quelle vicende tanto impensabili quanto vere, divertenti, gioiose, hanno regalato alla stessa autrice in primis la serenità. L'evasione cercata. Solo così possono portare allo stesso scopo il lettore.
Romanzi terapautici, vengono definiti da molti.
Forse lo sono.
Forse lo sono perchè abbiamo bisogno di vivere in un posto del genere. Libero da pregiudizi, guidato dai sorrisi, dalle confessioni tra amici davanti ad un bicchiere di vino.
Goliardia di un tempo passato e di paesi perduti.
Loredana ci ha fatto immedesimare nei suoi personaggi stranissimi e dotati di assoluta veridicità. Ci ha svelato quanto essi esistano davvero, quanto lei attinga dalle persone che la circondano e dalla sua esperienza di vita passata. E siamo riusciti a rubarle anche un altro segreto: di prossima pubblicazione, l'ultimo, conclusivo, volume della saga, il cui racconto ci ha ricordato la stessa sensazione provata dopo la lettura di “Le braci” di Sàndor Màrai, tra l'altro
Due amici di vecchia data che si incontrano.
Dubbi da sciogliere.
Fughe improvvise da dipanare.
Rapporti da riallacciare.
Ma non sarà solo questo. Sarà molto di più.
E noi attendiamo smaniosi la sua prossima opera!
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