E allora non è più solo il racconto della madre velata, o degli autogrill (e di ciò che si trova in essi, a detta del Sisto Santo e dei suoi amici!) oppure di quella vecchina scesa dal treno e trovata morta sul sedile del Millenove, taxi del Sisto. No.
Le parole si sono soffermate anche sulla nuova storia per ragazzi (a detta degli editori; sarebbe bello scoprire cosa ne pensino davvero i lettori) dedicata a quel fattaccio capitato un giorno nel bel mezzo della normalità più normale e noiosa di un paese indescrivibile: una coltre di nebbia strana scivola sui tetti e si diffonde per tutta la città. E spariscono contemporaneamente i giorni dal calendario. Il tempo impazzisce. E con lui, forse, anche tutti i cittadini.
Ma no, no. Non è ancora finita.
Andrea delizia la nostra curiosità sulle domande che sorgono spontanee: perchè scrivi proprio del “tempo che fu” e non di oggi? Perchè per un uomo nato in un paese dove tutto era circondato da un alone di eternità e dove tutto, dalla metà degli anni '70 in avanti inizia a decadere, a sgretolarsi, è più facile. Più facile perchè più divertente, ironico. Nel mondo attuale c'è tanta, troppa malinconia. E forse, se scrivesse dell' oggi più triste non sarebbe il nostro Guareschi attuale!
Ma il clou arriva verso la fine.
Quando Andrea ci svela un paio di segreti. Il primo riguarda il suo amore per la lettura, compagnia da sempre delle sue giornate; perchè lui è prima di tutto un attento lettore, ma non dall'occhio critico. Legge per piacere, legge perchè c'è sempre da imparare. E dichiara apertamente che, seppur con molta difficoltà, se dovesse mai scegliere tra la lettura e la scrittura, abbandonerebbe la seconda.
Il secondo segreto invece riguarda delle mele.
Le mele di Kafka.
La famosa leggenda svizzera narra che...
...beh, ma non vogliamo mica svelarvi nulla proprio ora!
Aspettate il profumo di primavera, e con esso, il nuovo romanzo di Andrea Vitali.
Assaggerete quelle mele, finalmente.
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