giovedì 9 maggio 2013

Norwegian Wood - Murakami Haruki

Norwegian Wood, Murakami Haruki. 1987, Einaudi, 379 pagine.

Chi volesse approcciarsi per la prima volta a Murakami come autore, dovrebbe iniziare da qui: da Norwegian Wood. Il motivo principale è perché è il libro più intimo e introspettivo del romanziere giapponese che si distacca profondamente dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso celebre. Perciò è anche un romanzo “facile” da capire e fruibile da un numero considerevole di lettori, anche da quelli che non amano o appunto non conoscono ancora Murakami.

Norwegian Wood è il quinto romanzo in ordine cronologico di Murakami ed è basato sul racconto Hotaru (La lucciola) scritto da lui stesso nel 1982. In sostanza è un lungo flashback, narrato in prima persona dal protagonista Watanabe Toru. Mentre ascolta la canzone Norwegian Wood dei Beatles su un aereo atterrato ad Amburgo, Watanabe ricorda un fatto avvenuto diciassette anni prima e che ha segnato la sua giovinezza: l'incontro casuale con Naoko, la fidanzata di Kizuki, il suo unico amico, morto suicida pochi mesi prima. Questo ricordo sarà lo spunto per ripercorrere i difficili anni universitari. Watanabe ama due ragazze: Naoko appunto, e Midori, vivace compagna di corso all'università con una vita familiare provata da lutti. In collegio Toru fa amicizia anche con Nagasawa, ragazzo cinico e spregiudicato, calcolatore e maledettamente concreto, a differenza del protagonista.

Norwegian Wood è un romanzo di formazione che narra il doloroso percorso adolescenziale di Watanabe che alla fine arriverà a capire che la morte, per quanto difficile da accettare, fa parte della vita, è una sua parte integrante. Il ragazzo Toru della prima parte del libro matura man mano che il romanzo avanza e nel finale sembra un 40enne, proprio come il sottoscritto. Capisce cose a lui prima ignote e ragiona da adulto, abbandonando l’autocommiserazione grazie all’unico vero dono dell’amico Nagasawa. E, come a confermare questa maturazione, il libro si conclude con Toru che ospita a Tokyo l’amica Reiko, il personaggio del romanzo a lui legato in assoluto più adulto anagraficamente parlando.

Norwegian Wood, oltre ad avere una storia coinvolgente e toccante, è colmo di descrizioni suggestive: quelle di Murakami non sono oziose o inutilmente lunghe, bensì efficaci ed essenziali alla storia. Vi sembrerà di sentire il profumo del cibo giapponese, o la puzza di un incendio, o sentirete il vento soffiare sul vostro viso. Non mancano le scene di sesso (alcune dai gusti tipicamente giapponesi) ma personalmente non le ho trovate affatto volgari o sconvenienti. Anzi, sono esattamente come devono essere: naturali. Così come, tra ragazzi poco più che ventenni, sono naturali pensieri e desideri erotici. L’unica critica che posso muovere al romanzo (stando attendo a non fare spoiler) è una sorta di irrealtà nella storia in sè: vi sono una serie di avvenimenti negativi che raramente colpiscono una sola persona. Ma Norwegian Wood è un romanzo delizioso e potente al tempo stesso, da leggere assolutamente.

Consigliato a: chi non conosce ancora Murakami. E’ un romanzo perfetto per cominciare a esplorare il suggestivo mondo dell’autore giapponese.

Citazione
: “A volte ho l'impressione di essere diventato il custode di un museo. Un museo vuoto, senza visitatori, a cui faccio la guardia solo per me.”

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