In principio era Margot.
Prima di qualsiasi altra Rosa.
All’inizio, dico, c’era Margot Wölk, la prima “assaggiatrice” dei pasti del Führer. Ed è proprio a lei che Rosella Postorino si ispira per narrare le vicende di Rosa e delle sue nove colleghe. La protagonista del romanzo di Rosella svolge lo stesso lavoro della vera Margot, ovvero è tenuta ad assaggiare i piatti che escono dalle cucine del quartier generale di Wolfsschanze, al fine di scongiurare qualsiasi tentativo di avvelenamento del Führer.
“Le assaggiatrici” è stato presentato sabato 20 gennaio presso la libreria Le notti bianche a Vigevano, ed insieme all’autrice ha dialogato il “conosciuto” Ivano Porpora. È un romanzo denso, quello della Postorino. Si fa fatica a prendere in mano e a trattare in modo totale tutte le tematiche che ne fuoriescono. Ma sabato, forse, ci siamo riusciti.
Tutto ruota intorno alle sue donne.
Le donne di Rosella sono emblematiche, sono coloro che vivono ogni singolo pasto, tre volte al giorno, come un incubo.
"Mangi per sopravvivere, ma tale sopravvivenza è un rischio mortale."
Ma è anche un privilegio; non tutti potevano permettersi un pasto decente al tempo del Führer. Eppure nelle mansioni di Rosa - e prima ancora di Margot -, la contraddizione è fortissima. Entrambe, chi per finzione chi invece realmente, hanno lavorato per il Male Assoluto. E lo hanno fatto attraverso il loro corpo. L’unico elemento che avevano a disposizione in quegli anni.
Rosa è pertanto un personaggio sicuramente vissuto a contatto col nazismo, ma non – preme sottolineare all’autrice – nazista. Vive contigua allo stesso ma non ne assorbe ogni dettame e principio. Per sopravvivere deve però lavorare per esso.
Per sopravvivere, si avvicina alla morte tre volte al giorno. Ma così deve essere.
Rosa potrebbe essere qualsiasi donna, che però desidera essere notata, essere vista per sentirsi finalmente viva. Rosa cerca quella vita, che nel regime nazista ha dovuto necessariamente accantonare, anche attraverso l’amore. Anche attraverso l’incontro con il nuovo comandante, Albert Ziegler, che arriva a scombussolare tutte le sue ideologie mantenute fino in quel momento.
L‘autrice, con questa narrazione densa e matura, riesce a scandagliare l’animo umano fin nelle più profonde contraddizioni e ossimori.
Chi amare?
Perché instaurare rapporti “umani” con il Male Assoluto? Per istinto di sopravvivenza?
E poi, da che parte schierarsi allora?
Questi gli interrogativi che si porranno anche i lettori di fronte all’opera di Rosella Postorino.
Consigliatissima.
Ciao, sono una nuova lettrice del tuo blog, spero passerai a ricambiare Se fosse per sempre
RispondiEliminaUn bacio, ale