lunedì 19 settembre 2016

INTIMOGRAFIE e altre scritture | mostra personale di GIUSE IANNELLO | 18.09.2016 - Vigevano

Donne veramente forti e coraggiose, la vita le centellina; sulla terra devi andarle a scovare, ma devi essere abile, perchè loro non si fanno notare, ti passano accanto, quasi invisibili, non ti accorgi di loro, se non per una predisposizione nei loro riguardi, oppure perchè sei arrivato nel momento più opportuno per farne la conoscenza.

Giuse Iannello è quel tipo di donna.
E ieri ho avuto, di nuovo, il piacere di incontrarla presso AR.CO., in Via Saporiti n. 6 a Vigevano, in occasione della sua mostra personale che temporaneamente si può ammirare fino al 25 settembre.
Mangiapagine si è sempre contraddistinto nel mostrare parole e copertine. Ma esse stesse non sono forse un'ulteriore forma d'arte? E se quelle parole questa volta si trasformassero in pennellate di colore, radiografie od orologi incorporati in tele? E' quello che ha strabiliato i miei occhi, nel momento stesso in cui ho messo piede in AR.CO..
“INTIMOGRAFIE e altre scritture” non potrebbe descrivere diversamente la vena artistica di Giuse, artista completa quale è.
Tutto parte da porzioni di sé, da quello che nel tempo, nella sua vita, ha raccolto, mai buttato o dimenticato, ma semplicemente trattenuto con sè per scoprire che no, da quella pagina di diario o da quelle fotografie dei propri genitori, lei non è poi cambiata. 
Scherzando mi dice che alle elementari era una bambina matura, oggi molto meno. E io non lo credo, invece.
Credo che abbia decisamente coraggio nel mostrare l'intimità che c'è in lei.

Le sue intimografie parlano di pelle, quella sottile membrana di cui spesso dimentichiamo l'esistenza, e subito ho pensato alla pelle di Enea e di Ana, sfruttata fino all'osso in maniera differente.
Le sue intimografie parlano di ossa, di quadri avvicinati con stupore a Dorian Gray ma che, grazie al cielo!, non si trasformano; perchè forse, ciò che cambia è il corpo, quello vero.
In quelle quattro mura c'è tutto: c'è bellezza, diversa a seconda degli occhi che la osservano; c'è il tempo, che scorre inesorabile, unità di misura costante per tutti, ma anche qui, che gran differenza fa nelle vite di ciascuno!
E c'è la famiglia, di Giuse, rappresentata stoicamente con una bambola fanciullesca, chiusa in gabbia. Ma felice: quelle prigioni che forse un po' tutti ci scegliamo e in cui comunque, nonostante tutto, ci stiamo bene.

L'intimografia di Giuse – e quindi, la sua bellezza - è la capacità di far incontrare persone davanti ai suoi quadri.
Persone che hanno una loro idea di arte, non addette ai lavori.
Giuse suscita in loro emozioni, dialogo e soprattutto, sorrisi.
Che penso sia la forma artistica più bella che esista.


“Le lettere dell'alfabeto sono elementi imprescindibili del mio modo di essere. A volte si concretizzano in romanzi, racconti, riflessioni sul blog; altre in quelle che io chiamo quasipoesie, e altre ancora entrando a far parte delle immagini che creo. La pittura e la scrittura si influenzano a vicenda: spesso l'una anticipa l'altra, e viceversa.”

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