giovedì 29 maggio 2014

Insurgent - Veronica Roth

Insurgent, Veronica Roth. 2013, De Agostini. 510 pagine.

Insurgent è il seguito di Divergent, romanzo distopico che avevo gradito molto, apprezzando anche la recente e molto fedele trasposizione cinematografica. Proprio per questo motivo ho voluto vedere come l’autrice, Veronica Roth, avrebbe proseguito la saga.

In questa piccola recensione non esporrò la trama nel dettaglio per evitare spiacevoli spoiler a chi ancora non avesse letto il primo libro. E affronto l’analisi di Insurgent ben sapendo che manca all’appello il terzo e conclusivo capitolo, Allegiant.

La saga evolve e accadono cose che sono diretta conseguenza della guerra esplosa nel primo romanzo. Il sistema delle fazioni esplode e il libro si chiude con una rivelazione che fa ben sperare per il terzo e conclusivo capitolo. Altro non dirò.

Passiamo subito al giudizio.
A Divergent avevo assegnato un voto di 4 su 5 per l’originalità della storia e per il metodo di scrittura limpido e chiaro della Roth. A Insurgent assegno un 3/5, un punto in meno quindi. Non tanto per la trama che comunque trovo coerente e anche avvincente per come si dipana, soprattutto nella parte finale del romanzo. E nemmeno per lo stile della Roth che resta onorevole. Il voto in meno è dovuto alla prima parte del libro, piuttosto lenta. E per la ripetitività dei pensieri della protagonista, Beatrice Prior. Ma capisco la Roth: l’autrice ha scelto la prima persona presente come Punto di Vista, ovvero noi siamo sempre nella testa di Tris e vediamo ciò che vede lei, sempre e comunque, nel momento stesso in cui gli avvenimenti accadono. Questo, per forza di cose, porta alla ripetizione dei pensieri e dei sentimenti della protagonista, cose che già sappiamo e cose che sono già state dette e ribadite più volte.
La Roth, in sostanza, deve riempire pagine, costretta dalla sua scelta del Punto di Vista. Però a un certo punto questi pensieri causano esasperazione nel lettore che ha compreso benissimo e vuole solo passare allo step successivo, ovvero sapere cosa accadrà dopo. Vuole magari un po' di azione dopo tanti sentimenti. Ecco, per questo motivo ho abbassato il voto. Purtroppo il libro non fila liscio come Divergent e io, come lettore, ci ho messo qualche giorno di troppo per finirlo, proprio per le ragione che ho espresso poco fa.

Resto però fiducioso per il seguito, Allegiant, dove ho già intravisto un importante e interessante cambio stilistico adottato dalla Roth. E nonostante tutti i piccoli difetti, considero Insurgent una lettura piacevole e gradevole, una lettura di svago, che comunque sviluppa in modo convincente Divergent.

Consigliato a: chi ha apprezzato il primo capitolo della saga e vuole sapere come andrà a finire. Qui non avrete tutte le risposte, ma può bastare per essere un romanzo di transizione dal primo all’ultimo.

Citazione: “Mi sono resa conto che le persone sono costituite da diversi strati di segreti. Credi di conoscerle, di capirle, ma le loro motivazioni ti sono sempre nascoste, seppellite nei loro cuori. E tu non le conoscerai mai, anche se a volte decidi semplicemente di fidarti”.

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