mercoledì 16 maggio 2018

L'EVOLUZIONE DELLA DONNA NEI CARTONI ANIMATI: da donzelle in attesa del principe azzurro a eroine

Sono giorni che penso ai cartoni animati. Soprattutto alla figura femminile nei cartoni animati. Io sono cresciuta a pane e Disney quindi credo che è anche grazie a questi che sono diventata la donna che sono ora. 
Da piccola ovviamente capivo le dinamiche delle storie in modo semplice: i buoni alla fine di un travagliato percorso riescono sempre a sconfiggere i cattivi. Punto e stop.

Crescendo ho cercato di andare più in profondità. Con me sono cresciute le mie idee, i miei interessi, la curiosità di conoscere, di scoprire e di andare più in là delle apparenze.
Con me è cresciuta anche la consapevolezza del mio essere donna. Quindi ho pensato: ma le donne dei cartoni che guardavo da piccola dove sono? Che ruolo hanno? Sono cambiate?

Ho cercato su internet e ho scoperto che i lungometraggi della Disney si aggirano circa sulla sessantina. Ovviamente non essendo una tesi di laurea, ma semplicemente un discorso tra me i fantomatici lettori di queste righe, non mi sembra il caso di esaminarne uno per uno, diciamo che farò un discorso generale ma (spero) coerente e comprensibile.

Nei primi cartoni la figura femminile era per lo più relegata al classico ruolo di donzella da salvare. Si pensi a Biancaneve, Cenerentola, la bella addormentata, tutte principesse che agiscono poco e che necessitano di una figura maschile per dare un twist positivo alla loro vita. 
Bisognerà aspettare fino al 1991 (!!!) per avere la prima eroina dei film Disney, ovvero Belle, l'emblema della donna a cui aspiro: lettrice, intelligente, una donna che lotta contro tutto e tutti per far capire che le apparenze ingannano e che è necessario andare oltre.
Da qui in poi fortunatamente è un crescendo di donne che da deboli femminucce in attesa del principe azzurro si trasformano in donne guerriere, sicure, forti, come Pocahontas, Megara, Mulan, Elsa... Donne che ovviamente fanno degli errori, ma per una volta non hanno bisogno di essere salvate. Si salvano da sole.

È interessante vedere come sia stato necessario arrivare agli anni Novanta per dare una svolta alla figura femminile, ma invece già negli anni Trenta la donna era la megera, la strega cattiva di Biancaneve, la matrigna di Cenerentola, la scuoia cani Crudelia, la taglia teste Regina rossa.

Quindi si aveva il coraggio di rappresentare la donna cattiva, ma non lo si aveva per rappresentarla eroina.

Fortunatamente i tempi sono cambiati e stanno cambiando. Il percorso di rivalutazione del ruolo della donna all'interno di una società prettamente maschilista è e sarà ancora lungo.
Con queste poche righe ho cercato di smorzare i toni, ma nello stesso tempo di far capire quanto anche le cose piccole e infantili che ci circondano (come i cartoni animati) possono dare spunti interessanti di discussioni.

Grazie.

4 commenti:

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