Il rancore non dimentica, Luca Russo. Maglio Editore. 296 pagine. 15,50 euro.
Voto: 9
Ho appena pagato il caffè al mio barista di fiducia; non ho monete con me. Mi scambia la banconota che gli ho consegnato. Ritornano a me 10 euro.
Li prendo tremante tra il pollice e l’indice della mano destra e li controllo.
Leggo i loro segreti.
Fortunatamente, questi non ne hanno.
Le banconote invece che la gente di Bologna si ritrova casualmente tra le mani, svelano le più angoscianti, torbide, spaventose realtà: nomi di vittime casuali e innocenti, la loro data di morte e il modus operandi dell’assassino.
E’ questo ciò che avviene nel romanzo d’esordio di Luca Russo, “Il rancore non dimentica”, finalista del concorso letterario edizione 2016 Casa Sanremo Writers.
Con un ritmo incalzante Luca regala al suo pubblico un thriller geniale.
Geniale innanzitutto perché in esso non si ritrovano i classici personaggi stereotipati.
Qui si “sfidano” a colpi di intuizioni e, ahimè!, anche di sconfitte, i due ispettori Davide Quarto e Paolo Dora, l’uno alter-ego dell’altro. Davide è l’essere umano per eccellenza, con i suoi pregi esposti ai mass media a livello lavorativo, ma anche con le sue fragilità, genuine e vere, proprie di ogni uomo. L’autenticità di Davide si scontra con la meticolosità di Paolo e del mistero che lo avvolge.
E poi, tra una cucitura sospetta di un portafoglio sulla scena del crimine, si apre il sipario al personaggio che in un ottimo thriller non può mancare.
Lui.
Il Boss.
L’antagonista perfettamente intelligente, orgoglioso dell’operato e della morte che sta diffondendo con mezzi sempre più ricercati; l’egocentrismo racchiuso in messaggi indirizzati alla polizia e in particolare, proprio a Davide. Il Boss è la Parca che imbastisce il filo del destino di tutti i personaggi.
"Non vorrei risultare eccessivamente critico né tanto meno polemico nei riferimenti riguardanti la vostra attività di difensori della legge e della giustizia che quotidianamente vi impegnate a portare a termine; vorrei però farvi riflettere sul tragicomico paradosso che indissolubilmente vi lega alla vostra stessa professione: voi esistete perché esisto io.
Trascorrete la vita dando la caccia e talvolta catturando, individui che altro non sono che il vostro momentaneo datore di lavoro.
Ottima riconoscenza".
"Il rancore non dimentica" è il romanzo della vendetta, della forza del passato che si insinua nell'intricato presente; è il romanzo che fa muovere le cellule grigie di ogni lettore e che riesce, alla fine, a prenderlo quasi in giro; è il romanzo in cui le passioni umane possono farsi fagocitare dall'intelligenza e dalla scaltrezza della cattiveria; è il primo, ingegnoso e brillante, romanzo di Luca Russo.
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