mercoledì 28 gennaio 2015

Le fedeltà - Diane Brasseur

Le fedeltà, Diane Brasseur. Sonzogno, 2015. 128 pagine

Parlare di fedeltà coniugale non è mai facile. Soprattutto se a farlo è un’autrice che si mette nei panni e nei pensieri di un uomo che tradisce. E’ stato quest’ultimo dettaglio a convincermi a leggere Le fedeltà, romanzo d’esordio della sceneggiatrice Diane Brasseur per la nuova collana di stampo prettamente femminile (ma non solo) della Sonzogno, in uscita il 29 gennaio.

Il protagonista è un uomo di 54 anni che negli ultimi dodici mesi ha diviso la sua vita tra due amori. Quello per la moglie, spostata 19 anni fa, con la quale vive a Marsiglia con una figlia quattordicenne. E quello per Alix, 31 anni, che incontra regolarmente ogni settimana a Parigi. Tutto il romanzo vive sui pensieri del protagonista che ama sinceramente entrambe le donne e non sa decidere con chi stare. Ma una scelta forse va fatta e allora il narratore, alla vigilia della partenza per New York dove festeggerà il Natale con la famiglia, si chiude nel suo studio per pensare, ragionare e soprattutto per raccontarci come ha vissuto e come vive questa duplice realtà.

Il narratore-protagonista spiazza il lettore perché è lucido nel suo dubbio atroce e appare spesso cinico. Sa voler bene a modo suo e non vuole ferire le due donne che ama anche se col suo comportamento è quello che in realtà fa ogni giorno: tradirle entrambe per volerle amare. L’uomo vive in un limbo, dilaniato dal non saper prendere una decisione. Ma non ha sensi di colpa per il tradimento, anzi. Racconta infatti come nulla fosse di aver già tradito in passato la moglie, ma con storie di una notte e via. Ora è diverso, secondo lui. Con Alix si immagina una nuova famiglia dove per esempio la giovane compagna diventa complice della figlia di 14 anni. Ma il pensiero più ricorrente è la paura di invecchiare e quando realizza che non è così vecchio e che molte cose può farle ancora, gioisce come un bambino.
Il romanzo, oltre che a raccontare fatti accaduti all’uomo, è colmo di ipotesi, congetture e situazioni immaginarie che il narratore fa compiere ad Alix o alla moglie. Quando sta con una sente la mancanza dell’altra e si immagina cosa stia facendo e viceversa. Insomma, vive le vite delle due donne oltre alla sua. Ed è un continuo e infinito dubbio.

Diane Brasseur è brava, poco da dire. Si sente nel romanzo la mano di una sceneggiatrice professionista del cinema e infatti la storia la potrei definire molto cinematografica con cambi repentini di scena, di inquadrature e farcita di piccoli particolari che fanno la differenza. L’autrice poi centra l’obiettivo primario, il motivo cardine per il quale ho letto Le fedeltà. Ovvero riesce a rendere molto bene il punto di vista maschile e leggendo il libro ci si dimentica ben presto che a scrivere è una donna. Mancano piccoli particolari che il sottoscritto, in quanto maschio, avrebbe forse aggiunto, ma sono cose di poco conto.

Consigliato a
: donne e uomini. L’amore, la fedeltà e il tradimento sono temi che toccano tutti prima o poi. Il protagonista non va preso come tipico esempio di essere umano maschile, ma può aiutare a capire la psiche di un uomo chiaramente in difficoltà.

Citazione
: “Faccio l’amore con Alix, faccio l’amore con mia moglie. Non so più chi tradisco con chi“.

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