lunedì 6 ottobre 2014

Adam Wild: "Gli schiavi di Zanzibar" - Berardi & Nespolino

Adam Wild, numero 1. Di Berardi e Nespolino. 98 pagine, Sergio Bonelli Editore.

Torna l’Avventura con la “A” maiuscola in casa Sergio Bonelli. La stessa casa editrice milanese ha introdotto così la nuova serie mensile in bianco e nero Adam Wild. E, dopo la lettura del numero 1 intitolato Gli schiavi di Zanzibar, non posso che confermarlo: l’Avventura è tornata. E ha come ambientazione l'affascinante e misteriosa Africa di fine Ottocento.

Adam Wild è uno scozzese e membro della Royal Geographical Society, ma a modo suo: anarchico ed esuberante. Gode di una certa fama in Patria, ma lui se ne frega. Ama l’esplorazione, il pericolo e lotta contro lo schiavismo e il commercio dell’avorio. E odia quando gli si dà dell’”inglese”. Un conte italiano, Narciso Molfetta, intende assumerlo per seguire le piste che furono battute da David Livingstone, ma ben presto si intuisce che sarà Adam a condurre il conte (grottesco nei suoi modi da mondo “civilizzato”) e non viceversa. Questo primo numero è ambientato a Zanzibar e Adam libera un gruppo di schiavi neri mettendo fine a loschi traffici da parte di arabi. In questo numero 1 non compaiono ancora i nemici storici annunciati dalla Bonelli, ma esordisce invece Amina, una giovane principessa bantu che Adam libera. E che diverrà la sua amata.

Che dire della nuova serie Adam Wild? Che ricorda Mister No, in primo luogo. Quel personaggio esotico, istintivo e anarchico che se c’è da fare a botte non si tira indietro e quando c’è da bere è il primo a iniziare il giro di bicchieri. Un protagonista che mancava da tempo in casa Bonelli e apprezzo la scelta dell’autore Gianfranco Manfredi di riportare alla luce questo tipo di storie ambientate stavolta nell’Africa che Manfredi conosce molto bene. Indimenticabile la sua miniserie Volto Nascosto (e io amavo anche Magico Vento). I disegni di Alessandro Nespolino ben si adattano alla storia col loro stile semplice e pulito. Quindi il mio parere riguardo il primo numero della serie è ampiamente positivo e ben vengano queste trame e vicende che si distaccano completamente da altre più recenti della stessa casa editrice, come a esempio Orfani (che comunque adoro). Viva la varietà e la possibilità di scelta.

Consigliato a: gli amanti delle serie classiche Bonelli, Mister No in primis. Adam Wild è un boccata d’aria fresca per noi nostalgici.

Citazione: “Odio i trafficanti di schiavi, ma non mi vanno a genio neppure quelli di avorio.”

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