L'inconfondibile
tristezza della torta al limone, Aimee Bernder. 2011, Minimum
Fax, 332 pagine.
Rimanere
nel mondo oppure no. E soprattutto, in che modo.
Questa
è la “scelta” conscia o meno che fanno i personaggi di questa
storia. Rose Edlestein è la protagonista indiscussa, che fin da
bambina scopre di avere una strana qualità: percepisce le emozioni
delle persone che hanno cucinato i diversi piatti, solo
assaggiandoli.
Se
molti ritengono ciò un “dono”, Rose invece arriverà perfino a
odiarlo; avete mai pensato a cosa si possa scoprire mangiucchiando
una fetta di torta al limone, la propria torta preferita!, sul conto
della propria madre, per esempio? Credo che Rose non lo auguri
proprio a nessuno: sarà la culla e il custode di segreti
inconfessabili e non sarà facile per lei, tenere a freno le
parole.
Poi c'è Joseph, fratello “nerd” di Rose che trascorre tutte le sue giornate chiuso in camera, la sua “caverna buia” a fare progetti.
Poi c'è Joseph, fratello “nerd” di Rose che trascorre tutte le sue giornate chiuso in camera, la sua “caverna buia” a fare progetti.
Ciò
che accomuna i due fratelli è la voglia e la capacità di fuggire da
un mondo troppo infimo e troppo pressante, e bugiardo, soprattutto.
Rose troverà la sua valvola di sfogo in un piccolo bistròt a due passi da casa; Joseph invece nel suo “dono”, che ha un po' il sapore della magia e della tristezza.
Rose troverà la sua valvola di sfogo in un piccolo bistròt a due passi da casa; Joseph invece nel suo “dono”, che ha un po' il sapore della magia e della tristezza.
E c'è
dell'amore, anche, ma Rose non è fatta per i “progetti a lungo
termine”; si fa scivolare dalle mani le occasioni che la vita le
offre, o meglio, le accetta ma solo in parte, come solo si accetta
una fettina di torta durante un tea con gli amici, perlappunto.
E' un
romanzo che scivola via come una giornata estiva trascorsa sulla
spiaggia, sotto all'ombrellone, ad assuefarsi della brezza del vento.
Scivola, e non ti accorgi nemmeno che alla fine, quando giri l'ultima
pagina, hai le lacrime agli occhi.
Consigliato
a: chi vive la vita sorridendo, comportandosi come “il
pagliaccio della situazione”, ma tenendo nel cuore, sempre, un
sottile filo di malinconia, da cui gli è impossibile fuggire. Questo
lettore si ritroverà perfettamente in Rose e la amerà, nonostante
tutto.
Citazione:
“E
io?, domandai, speranzosa, per l'ultima volta.
Tu? Piccolina, tu sei...
Tu? Piccolina, tu sei...
Io
me ne stavo in piedi immobile. In attesa.
Tu
sei...
Mi
sorrise mentre piegava l'asciugapiatti a scacchi bianchi e blu. Tu
sei il vetro restituito dal mare, disse. Di quel bel verde. Piaci a
tutti, e tutti ti vogliono portare a casa.
Ci
volle un bel po' per raccogliere tutti i pezzi della mia ferrovia e
rimetterli a posto in camera. Era un complimento, continuavo a
ripetermi, mentre riponevo le varie parti; dovrebbe farti sentire
bene, pensavo.”
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