Oggi vi propongo quindi la mia top 10 dei libri di queste vacanze invernali, sperando di potervi essere utile e darvi qualche suggerimento interessante per le vostre future letture.
“Jane e la disgrazia di Lady Scargrave (Le indagini di Jane Austen)” di Stephanie Barron: un giallo che a prima vista poteva sembrare interessante – soprattutto per un'amante di Jane Austen quale sono io – ma che purtroppo mi ha lasciata con l'amaro in bocca. Il libro risulta lento e i fatti incominciano ad ingranare nelle ultime pagine, senza comunque sorprendere più di tanto il lettore (siamo lontani anni luce dai gialli di Poirot capaci di tenere col fiato sospeso fino all'ultima riga). Voto: 5
9° posto
“Il regno animale” di Francesco Bianconi: questo libro è l'ennesimo esempio che chi nasce cantante non può morire (anche) scrittore. Bianconi ha creato un mondo del classico trentenne emigrato a Milano per lavoro e l'ha condito con frasi fatte, luoghi comuni e con il suo ego smisurato che ha reso il tutto noiosamente ovvio. Voto: 5
8° posto
“Il giro di vite” di Henry James: un classico che avrebbe dovuto far paura ma che invece mi ha messo addosso solo una leggera angoscia – data sostanzialmente dal fatto che i due protagonisti sono dei bambini odiosi e spocchiosi. Voto: 6 perché lo stile di James non è male.7° posto
“Cose di Cosa Nostra” di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani: un libro che raccoglie stralci di interviste fatte al magistrato siciliano e che cerca di spiegare ai neofiti in che cosa consiste Cosa Nostra. Un libro documento e documentario di un'Italia che gioca a nascondino e che forse ci governa a nostra insaputa. Voto: 7
6° posto
“La vita davanti a sé" di Romain Gary: una storia tenera e cruda allo stesso tempo di un bambino affidato alle cure di una ex prostituta ebrea scampata ai campi di concentramento. Voto: 7 +
5° posto
“Dei bambini non si sa niente” di Simona Vinci: i giochi macabri di un gruppo di ragazzini corrotti da un mondo adulto fatto di sesso, schifo e violenza. E' un libro veramente molto forte e in alcuni punti tocca picchi assurdi di orrore e morbosità, accostatevi quindi solo con cuore e testa liberi da qualsiasi morale. Voto: 7 ½
4° posto
“I fiori blu” di Raymond Queneau: un libro in cui sogno e storia si fondono e si confondono. Universi paralleli e molteplici. Doppia voce narrante ma forse è solo una. Tradotto da Calvino, quindi non poteva non essere amore. Voto: 8
3° posto
“Il ventre di Parigi” di Émile Zola: il mercato di Parigi, i vicoli in cui l'amore è nelle sue forme più pure, due fratelli divisi da un destino contrapposto e poi ritrovati per perdersi di nuovo, il tutto magistralmente raccontato da Zola, il quale è in grado di creare immagini bellissime che sembrano cartoline stampate sotto forma di parole. Voto: 8 ½
2° posto
“Le correzioni” di Jonathan Franzen: un romanzo moderno in cui protagonista è una classica famiglia che pretende di mostrarsi assolutamente perfetta agli occhi delle persone. Purtroppo – e per fortuna – le famiglie perfette non esistono, questo è il mantra e il messaggio del libro da ripetere e tenere presente sempre. Voto: 8/9
1° posto
“Ubik” di Philip K. Dick: a me la fantascienza non piace, ma “Ubik” è stata la rivelazione di questa serie di letture. La storia è intrigante, angosciante e malata e lo stile di Dick riesce a mantenere l'attenzione del lettore fino alla fine. E' un libro che fa pensare tremendamente e riesce a scardinare le più piccole certezze che si hanno. Innocuo se usato secondo le istruzioni. Voto: 9 ½
Tirando le somme: Dick è stato una bella scoperta, così come Franzen e Zola, tre autori completamente diversi per epoche, stili e generi, ma che sono riusciti a riempire le fredde e lunghe sere delle mie vacanze al meglio.
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