Al
mondo dei cosidetti “classici” mi sono avvicinata solo in
tarda età: dopo gli studi liceali ho sempre considerato questo
tipo di letteratura non troppo di piacere ma piuttosto di studio (e a
volte anche un po' pesante, devo ammetterlo!) .
Ultimamente
ho ricevuto parecchie sorprese e sono stata piacevolmente colpita:
spesso mi sono innamorata; colpi di fulmini pungenti e devastanti mi
hanno fatto battere il cuore per tantissimi scritti che prima avrei
considerato noiosi (che brutta cosa i pregiudizi!).
Qui di seguito provo a elencare in una specie di classifica i cinque classici che meritano di essere letti almeno una volta nella vita, e che, per la mia, hanno assunto un ruolo importantissimo: ognuno di essi è associato ad un particolare momento della mia vita.
Iniziamo!
Quinto
posto: “Il Maestro e
Margherita” di Michael Bulgakov.
In casa ho due copie, una sopravvissuta al lauto banchetto delle stesse pagine che ho fatto l'inverno scorso sul tram, ogni giorno, prima di recarmi in università. Un gatto, il diavolo, scherzi del “cattivo” e l'amore tra i buoni. E' un romanzo ricchissimo. Che ti apre il cuore e che fa tanto sorridere.
In casa ho due copie, una sopravvissuta al lauto banchetto delle stesse pagine che ho fatto l'inverno scorso sul tram, ogni giorno, prima di recarmi in università. Un gatto, il diavolo, scherzi del “cattivo” e l'amore tra i buoni. E' un romanzo ricchissimo. Che ti apre il cuore e che fa tanto sorridere.
Quarto
posto: “Jane Eyre” di
Charlotte Bronte.
Incominciato
un po' per caso nel mese di luglio di due anni fa, ho trovato in lui
una dolce e struggente compagnia capace di eliminare le ansie più
pesanti che provavo per un esame universitario imminente. E' una
storia d'amore lunga e travagliata, condita da un pizzico di
ambientazione gotica, angosciante, che non guasta mai.
Terzo
posto: “Tenera è la notte”
di Francis Scott Fitzgerald.
E'
quello segnato da centinaia di post-it, sottolineato, sviscerato,
quello che ha accompagnato ogni mio viaggio in treno nell'ultimo
periodo dello scorso anno. Il romanzo moderno, a mio dire. Amo
Fitzgerald per il suo stile “semplice”, lui ti dice tutto con
poche parole, di quelle più usate. Ma ti trafigge, con le stesse. E'
la storia d'amore che prima arriva e poi passa, tra uno psichiatra e
la sua paziente. Lusso e bella vita anche qui si sprecano, come ogni
romanzo di questo autore.
Secondo
posto: “I tre moschettieri”
di Alexandre Dumas.
E'
il romanzo che mi ha fatta tornare bambina. Ho sempre sentito parlare
della storia di D' Artagnan ma non avevo mai letto nulla. Sono entrata
nella mia seconda libreria, ho fatto due chiacchiere con una
commessa-topo da biblioteca peggio di me, e sono uscita con questo
volumone. L'ho divorato in pochissimi giorni. Ho odiato Milady e mi
sono follemente innamorata di Athos, modello di uomo ideale per
me!
Primo posto: “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen.
Primo posto: “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen.
Non
è stato difficile scegliere il romanzo che avrebbe occupato il primo
posto in classifica. E' quello che leggo almeno una volta l'anno. E'
una copia consunta, che è passata di mano in mano nella mia famiglia
e che poi è tornata a me. E' un romanzo leggero, spiritoso,
adorabile, che fa sorridere dall'inizio alla fine, nonostante i
sentimenti profondi e seri che lo pervadono.
La mia sfida è quella di farlo amare anche a mio padre, che per ora si è solo fatto influenzare dalla ultima trasposizione cinematografica.
La mia sfida è quella di farlo amare anche a mio padre, che per ora si è solo fatto influenzare dalla ultima trasposizione cinematografica.
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