Avversario Segreto, Agatha Christie. 1922, Mondadori, 191
pagine
Dopo il suo romanzo d’esordio targato 1920, ovvero il
bellissimo giallo Poirot a Styles Court, in cui fa il suo esordio il celebre
ispettore Poirot, Agatha Christie nel 1922 scrive Avversario Segreto. Un
romanzo spy-thriller, il primo di una serie di cinque libri (oltre al testo
recensito oggi, seguono la raccolta di racconti Tommy e Tuppence: in due
s'indaga meglio, e i romanzi Quinta Colonna, Sento i pollici che prudono e Le porte di
Damasco) con protagonisti i simpatici avventurieri Thomas Beresford e Prudence
Cowley, alias Tommy e Tuppence.
Avversario Segreto, come detto, non è propriamente un giallo.
Il mistero c’è ed è l’identità segreta del villain che si scopre solo alla fine. Per il resto si tratta di una spy-story ambientata negli anni
immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale.
Due amici di vecchia data, Tommy e Tuppence, senza lavoro e
senza quattrini, decidono di improvvisarsi investigatori pubblicando un
annuncio su un giornale nel quale si offrono come giovani avventurieri. Mr.
Whittington, uno strano tipo, sente la loro conversazione a un caffè e li
contatta offrendo loro un lavoro e una cospicua somma di denaro. Tuppence si
presenta come Jane Finn, un nome sentito per caso ma che nasconde qualcosa di misterioso, accetta il lavoro
ma il giorno seguente Whittington scompare. I due trovano presto un altro
incarico, stavolta commissionato da un altissimo funzionario governativo: il
loro compito è quello di ritrovare dei documenti importantissimi, risalenti
alla Prima guerra mondiale. Si tratta dei documenti scomparsi durante
l'evacuazione del transatlantico britannico Lusitania, spariti con l'agente che
li aveva in consegna e che non risulta tra i sopravvissuti del naufragio. I
documenti sono stati consegnati alla fantomatica Jane Finn che però è scomparsa. Tommy e
Tuppence dovranno sfidare una pericolosa banda, intenzionata a scatenare una
rivoluzione comunista in Gran Bretagna, e capeggiata da un formidabile avversario: il Signor Brown.
Il romanzo è leggero e si legge in pochissimo tempo. Fa
anche spesso sorridere per i tanti fortunati e sfortunati eventi che accadono
ai due protagonisti. Ma ha una sua logica e la maestria della Christie nel
condurre una trama appassionante è già evidente. L’autrice parte da un nome,
quello di Jane Finn, e ci catapulta in una storia di spionaggio con continui
colpi di scena. Non è certamente il miglior romanzo della scrittrice inglese, a
volte risulta un po’ ingenuo, ma va letto. Anche perché, come per Poirot, crea
due personaggi che avranno un futuro letterario anche se non intenso e lungo
come quello del famoso ispettore. Personalmente la voglia di leggere gli altri romanzi a loro dedicati adesso è forte. E quando questo succede, l'autrice ha fatto centro.
Consigliato a: chi ama la Christie e i romanzi di
spionaggio. Lo trovo adatto anche per ragazzi delle scuole medie per conoscere
un’autrice che non può non essere conosciuta e letta.