Mani tremanti,
agitazione, pressione elevata, ansia da palcoscenico.
Questi sono i primi tre
ingredienti del piatto principale che è stato servito domenica
scorsa ad Abbiategrasso, per la IX edizione della Maratona
Letteraria; le guglie e i merli del Castello Visconteo hanno
abbellito la splendida tavolata.
Piatti, posate, servizio: che strane parole per una rassegna letteraria particolare e varia! In realtà tutto ha una sua logica: il filo conduttore della manifestazione quest’anno è stato il cibo. “Nutrire il Pianeta. Ricchezza e povertà: una giornata di racconti a bordo tavola, tra cibo, cultura e identità”. Recita così la locandina che è stata adagiata come menù su ogni postazione.
Mi piacerebbe però fare un passo indietro.
Piatti, posate, servizio: che strane parole per una rassegna letteraria particolare e varia! In realtà tutto ha una sua logica: il filo conduttore della manifestazione quest’anno è stato il cibo. “Nutrire il Pianeta. Ricchezza e povertà: una giornata di racconti a bordo tavola, tra cibo, cultura e identità”. Recita così la locandina che è stata adagiata come menù su ogni postazione.
Mi piacerebbe però fare un passo indietro.
Per chi non ha mai
calcato un palco, sa cosa intendo. La tensione che si fa strada.
L’incertezza di non essere all’altezza. La perfezione ricercata.
Quando invece ciò che ha reso davvero magica la “maratona” è
stata l’imperfetta sensibilità ed emozione dei
partecipanti; la loro comicità innata che ha fatto applaudire il
pubblico e lo ha portato quasi a standing ovations inimmaginabili; i punti di riflessione fatti
scattare da parole recitate e declamate.
Otto ore incessanti, no
stop, di parole; parole tratte da romanzi, da saggi, dalle sette note
musicali. Parole che sono scivolate in quella sala maestosa e si sono
fatte piccole piccole per poter entrare nei cuori dei partecipanti.
Qualche esempio? Certamente. Le menzioni speciali sono quelle che più mi piacciono.
Nunzia Fontana,
presidentessa di Iniziativa Donna,
ci ha fatto rivivere la storia delle donne come portatrici di cibo
in maniera differente a seconda dell’epoca storica; poi Daniela Colla mi ha regalato sorrisi grazie ad una
recitazione magistrale di alcuni stralci tratti da “Atti osceni
in luogo privato”, romanzo contemporaneo del giovane Marco
Missiroli. E come non citare Piero Carcano, vero e proprio
factotum: la sua leggenda del gorgonzola ha lasciato tutti a
bocca aperta… e affamati!
Ma anche le rappresentanti di questo blog hanno fatto parte dei maratoneti! Io per prima penso (!) di aver deliziato i miei ospiti con una rivisitazione dell’ “Afrodite” di Isabel Allende: ricordi, uomini e cibo in un piatto eroticamente succulento! E Veronica, invece, dal “Dilemma dell’onnivoro” di Michael Pollan, ci ha fatto riflettere su ciò che viene definito “paradosso americano” e sulle abitudini del consumatore medio riguardo fast food e cibo pseudo-biologico, lasciandoci con l’interrogativo che più attanaglia il mangiatore moderno: “Alla luce di ciò, cosa mangiare?”.
Ma anche le rappresentanti di questo blog hanno fatto parte dei maratoneti! Io per prima penso (!) di aver deliziato i miei ospiti con una rivisitazione dell’ “Afrodite” di Isabel Allende: ricordi, uomini e cibo in un piatto eroticamente succulento! E Veronica, invece, dal “Dilemma dell’onnivoro” di Michael Pollan, ci ha fatto riflettere su ciò che viene definito “paradosso americano” e sulle abitudini del consumatore medio riguardo fast food e cibo pseudo-biologico, lasciandoci con l’interrogativo che più attanaglia il mangiatore moderno: “Alla luce di ciò, cosa mangiare?”.
Intermezzi musicali e
culinari hanno adornato la giornata di domenica: primo tra tutti, i ringraziamenti per il supporto tecnico e artistico di Radio City Bar, la radio ambulante di Abbiategrasso, sono dovuti; poi ricordiamo Piero
Carcano (l’avevo detto io che è un factotum lui!) e i
Cantosociale con i loro ritornelli impregnati di riso, di
risa, di vino e anche un po’ di banditi lombrosiani! E anche
gli amanti del rock e del cantautorato sono stati soddisfatti
egregiamente con i The Garage di Massimo Novelli. Per non
parlare poi di una gradita e speciale danza mediorientale di Maribel
Perez.
Insomma, il tour
gastronomico è stato vario, gustoso e appetitoso!
Ha lascito un aroma incantato, dolce, frizzante, stuzzicante, a volte leggermente aspro, nella bocca di tutti. Le “pance” e gli animi, i sentimenti e i cuori sono stati ampiamente soddisfatti da una rassegna davvero… squisita!
Ha lascito un aroma incantato, dolce, frizzante, stuzzicante, a volte leggermente aspro, nella bocca di tutti. Le “pance” e gli animi, i sentimenti e i cuori sono stati ampiamente soddisfatti da una rassegna davvero… squisita!
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