Open. La mia storia, Andre Agassi. 2011, Einaudi. 502 pagine
Open. La mia storia, l’autobiografia di Andre Agassi, è un
meraviglioso romanzo. No, nessun errore, ho scritto proprio romanzo. E dirò di
più: per il momento è il miglior romanzo che ho letto nel 2013. Grazie alla
prosa e all’aiuto del premio Pulitzer, J. R. Moehringer, Agassi racconta se
stesso dall’infanzia fino al ritiro dal mondo del tennis, avvenuto nel 2006,
dopo lo US Open di quell'anno, all’età di 36 anni. E il risultato è un libro superbo, sul
senso della vita, sul superamento degli ostacoli, sull’amore e, naturalmente,
sul tennis. Sport che Agassi odia profondamente ma dal quale non può
prescindere: più vuole smettere e più gioca. La prosa di Moehringer è divina, vi immerge nel mondo del campione
di tennis, diventate Agassi e provate i suoi stessi dolori, fisici e mentali. E
non riuscirete a smettere di leggere il libro per sapere cosa altro vi accadrà.
Difficile raccontare in breve la trama. Semplicemente è la
vita di Agassi, cresciuto a pane e racchette dal dispotico padre Mike che per
lui vuole un futuro da numero uno del tennis. Per questo, fin da piccolo, lo
allena con il “drago”, una macchina lanciapalle che bombarda un bambino di 7
anni con palline che viaggiano a 180 km/h. E Andre cresce odiando profondamente
questo sport. Nello stesso momento però Agassi si rende conto di possedere un
talento eccezionale e di volere giocare e vincere. La sua carriera sportiva si svolge tra
una voglia autodistruttiva e la ricerca della perfezione. Eccezionali i suoi
compagni di viaggio: il fratello e poi manager Philly, l’amico di sempre Perry, il personal
trainer Gil con la sua acqua miracolosa, Nick Bollettieri, il coach Brad Gilbert e il suo successore
Darren, il sacerdote J.P. E poi le donne della sua vita: la silenziosa ma
enigmatica madre Betty, le sorelle Tami e Rita, la prima fidanzata Wendi, la
prima moglie Brooke Shields e infine lei, la moglie attuale e il suo vero
amore: Steffie Graf con la quale ha due figli, Jaden e Jaz.
Il libro si apre con l’ultimo match vinto in carriera da
Agassi, contro Marcos Baghdatis, allo US Open del 2006. E finisce con l’ultimo
incontro perso, quello contro Benjamin Becker, al turno successo del medesimo
torneo. Nel mezzo tanta vita e tante emozioni. Anche se non siete appassionati
di tennis, Open. La mia storia è un libro che va letto. Perché racconta la vita
di un uomo che cresce e matura, racconta delle sue paure, i suoi dolori, la sua
fragilità, le sue cadute. Ma anche la sua voglia di non mollare, di rialzarsi, le
gioie, la rinascita. Un ragazzino costretto a fare qualcosa che non vuole fare
che si ribella in età adolescenziale ma che prende le sue rivincite sulla vita,
maturando e vincendo un totale di otto Slam. Si scoprono cose mai sapute e alcune anche divertenti: per esempio
la perdita precoce dei capelli che costringerà Agassi a usare un parrucchino;
oppure il fatto che negli ultimi anni della sua carriera giocherà a tennis
senza indossare gli slip sotto i pantaloncini. C’è anche l’ammissione di aver
fatto uso di metanfetamine (mai con l'intenzione di vincere nello sport) e di aver mentito
all'ATP per evitare una squalifica.
L'autobiografia romanzata si chiude ricordando il più grande progetto che
Agassi ha realizzato grazie ai suoi guadagni: una scuola per bambini poveri
della sua città natale, Las Vegas. La Andre Agassi Foundation for Education,
una scuola pubblica modernissima ed efficientissima per bambini e ragazzi dai 3
ai 18 anni. E dove si fa naturalmente anche sport, ma non si gioca a tennis: si
preferiscono gli sport di squadra, quelli che Andre avrebbe scelto se gli fosse
stata data la possibilità di farlo.
Consigliato a: tutti. Qualsiasi cosa facciate nella
vita, chiunque voi siate: leggetelo, parla anche di voi.
Citazione: “Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore,
eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il
pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi, non ci riesco.
Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario,
questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare
l’essenza della mia vita.”
venerdì 28 giugno 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Cosa stai cercando?
Se sei una casa editrice puoi contattarci qui:
0 commenti:
Posta un commento