Colpa delle stelle, John Green. 2012, Rizzoli. 356 pagine
Parliamoci chiaro. Se io finisco un libro in due sere e durante la lettura mi commuovo, non c’è “ma” che tenga: in una scala da uno a cinque, il libro merita cinque stelle. Punto.
La mia recensione di Colpa delle stelle potrebbe finire qua, con l’invito finale a leggerlo. Ma il mio ruolo mi impone di continuare e ci provo, anche se qualsiasi cosa scriverò sarà quasi certamente riduttiva.
La trama in breve. Hazel Grace, 16 anni, ha un cancro alla tiroide e sopravvive grazie all’assunzione di un farmaco sperimentale. Durante un incontro a un gruppo di supporto, conosce il diciassettenne Augustus Water, ex giocatore di basket ma che ha perso una gamba per un tumore. La ragazza è attratta da lui e convince il ragazzo a leggere il suo romanzo preferito, "Un'imperiale afflizione", scritto da Peter Van Houten, un autore che si è ritirato a vita privata. Hazel vorrebbe sapere dallo scrittore il futuro di alcuni personaggi del libro, ma lui non risponde mai alle sue lettere. Ci penserà Augustus a contattarlo e a organizzare addirittura una trasferta insieme ad Hazel ad Amsterdam, dove Van Houten vive. Di più non vi dirò tranne che assisterete a una delle storie d’amore più intense che vi sia mai capitato di leggere.
Nonostante il romanzo parli di cancro, non dovete assolutamente spaventarvi. Green è un maestro a trattare l’argomento, non dico con leggerezza, ma in modo sereno e non pesante. E anzi i protagonisti sono irresistibili quando fanno battute umoristiche sulla loro difficile condizione, senza retorica e senza mai scadere nel cattivo gusto. Io sapevo, per aver letto in giro, che Colpa delle stelle potesse colpire a livello emotivo e, vi giuro, ho provato in tutti i modi a leggerlo in modo distaccato, senza farmi coinvolgere. Ma ho fallito. E’ impossibile non commuoversi per i protagonisti del romanzo o per Isaac, l’amico di Hazel e Gus, che perde tutto, ma non molla mai. John Green, senza che ve ne rendiate conto, vi immerge nella storia e ogni via di scampo è preclusa.
Colpa delle stelle è un magnifico romanzo, scritto bene; è Hazel in prima persona a raccontarci la storia e il libro è un mix di emozioni: è divertente, sarcastico, drammatico, commovente, spiazzante. Negli Stati Uniti è da poco uscito il film e io sarei anche tentato di andarlo a vedere quando raggiungerà l’Italia, ma detto sinceramente: non so se ce la farò se ha la stessa intensità del libro. Sì, ho pianto già fin troppo, okay? Okay.
Consigliato a: chiunque sappia leggere. Non scherzo.
Citazione: “Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. A me piacciono le mie scelte.”
martedì 1 luglio 2014
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