Con i tuoi occhi, Lorenza Ghinelli.
2013, Newton Compton Editori, 369 pagine.
La finalista al Premio Strega 2012,
Lorenza Ghinelli, ci propone quest'anno un nuovo romanzo, “Con i
tuoi occhi”. Mi piace definirlo quasi un romanzo di formazione, che
segue la vita di due bambine alla scoperta del mondo, dell'amore, del
rispetto, della fiducia reciproca, del sesso, fino all'età adulta.
Irma e Carla, le protagoniste del
romanzo, non si conoscono, appartengono a due mondi completamente
diversi: qui la classica dicotomia nord-sud è accentuata proprio
dalla distanza territoriale che incombe sulle due. La prima, Irma,
cresciuta a Rimini, complice un'amichetta strana e “precoce”,
abbandona all'età di dieci anni le bambole, diventando lei stessa
una “bambola” per uomini adulti; i balocchi di un tempo vengono
troppo velocemente accantonati e dimenticati, contro nuovi giochi
perversi e sconosciuti.
E questa “scelta di vita” segnerà
Irma nel profondo: insaziabile, ignorante di ciò che veramente
desidera, si lascerà cullare e trasportare da onde sempre più
perverse, sballottata da un uomo all'altro, da un'esperienza
all'altra, senza affezionarsi a nessuno, senza riuscire a colmare il
vuoto che ristagna dentro di lei.
Fino a quando non incontra Carla.
La seconda protagonista del libro è
una ragazzina che nasce nella Sicilia della pesca e del sole che
scotta la pelle, in una famiglia di gran lavoratori, immersa nella
natura e in un'amicizia forte, vera, particolare, quella con
Salvatore. A causa di una malformazione agli occhi e alla perdita del
lavoro di suo padre, la famiglia di Carla è costretta a lasciare
l'amata Sicilia e a trasferirsi a Bologna. Insieme alla terra natia
Carla abbandona anche Salvatore.
Sarà il fato, il destino che a volte
non è così crudele come può sembrare, a far incontrare le due
ragazze e a far cambiare decisamente il corso della loro vita.
“Con i tuoi occhi” è un romanzo
dell'emigrazione, della paura di fidarsi, del timore di amare
incondizionatamente ed essere pronti, a volte, anche all'abbandono.
Il tocco dell'autrice è proprio quello di descrivere la storia
mediante un linguaggio incisivo, schietto, aspro, veloce come rapide
scorrono le vite delle protagoniste. E grazie a questo, il
coinvolgimento del lettore nella storia è pressoché totale. E si
raggiunge la fine dimenticandosi quasi di respirare.
Consigliato a: chi è appena uscito
dall'adolescenza e a chi, invece, l'adolescenza l'ha passata da un
pezzo ed è curioso di scoprire se anche quelli di Irma e di Carla,
sono stati anni difficili e ribelli, come i propri.
Citazione: “Ci sono notti che a
tenersi abbracciati, comunque non passano. Ci sono notti in cui
l'odore dell'altro è qualcosa da non dimenticare. Ci sono notti in
cui il pensiero di scordarlo può fare impazzire. Soprattutto, ci
sono notti in cui le parole non bastano, e allora si tace, e le
orecchie fanno male per tutto quel silenzio o per la paura che
qualcosa giunga a spezzarlo, senza cura. Quella notte, Anna e Matteo
si tennero stretti e si respirarono addosso. Proprio come Carla e
Salvatore. Odiarono l'alba, quando si insinuò tra loro svelando un
nuovo giorno”.
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