Der Zoo o Lettere non d'amore o La terza Eloisa, Viktor Sklovskij. Meridiano zero, 2014. 158 pagine, 10,00 euro.
Voto: 9
Berlino. La rivoluzione bolscevica impera. Sklovskij è un esule innamorato di una donna – realmente esistita? - che non lo ricambia, anzi! In ogni missiva gli ricorda di poter parlare di tutto fuorchè d'amore. Un comandamento crudo, duro, difficile da seguire. Ma dal quale parte un non-romanzo meraviglioso.
Viktor Sklovskij con metodo sperimentale e vivace – formalista russo, ancora prima di essere scrittore era un adulatore della poetica, uno sceneggiatore, un uomo poliedrico -, mantiene quella regola: crea un romanzo epistolare del non detto, del non nominato. Parla di tutto, di animali, di automobili, saltando tra varie e improbabili tematiche, lanciando qua e la' frasi che stroncano il cuore. Prima il suo, poi quello del lettore.
"Vivere sul serio fa male.
In questo, tu mi aiuti."
E ogni tanto anche un “ti amo” scappa, a Sklovskij, perchè si sa, il diktat della donna amata non riesce fino in fondo a incatenare i sentimenti dell'autore.
A leggere quelle lettere, un rimando a Kafka è forse doveroso. La sua presenza esiste, ma è un Kafka diverso dall'originale.
E qui c'è anche una Milena, coraggiosissima.
Mi hai assegnato due compiti.
1) Non telefonarti.
2) Non vederti.
Adesso sono un uomo impegnato.
C'è ancora un terzo compito: non pensarti. Ma questo, tu non me l'hai affidato.
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