domenica 27 dicembre 2015

mercoledì 23 dicembre 2015

La notte magica del Coro Costantino

So che è un pochino off topic, ma mi sembrava doveroso raccontarvi della magia di Natale in anticipo che ho provato venerdì...

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È venerdì sera. Il momento più stancante ma anche il più bello dell'intera settimana. Io esco dal mio guscio di asociale e sociopatica per andare a passare una serata diversa dal solito. Non so cosa aspettarmi. L'unica cosa che so è che c'è una nebbiolina nelle viuzze dolcemente illuminate di Abbiategrasso, fa freddo, ma non esageratamente, e c'è movimento. Tutte le persone si dirigono con passo svelto verso il Castello, e io, come loro, non sono da meno. Sono curiosa ed elettrizzata per quello che mi aspetta. Entro nella Sala Consiliare e vedo un ambiente caldo, raccolto, ci sono tutte le persone che conosco, lo staff della Radio City Bar, le amiche di Iniziativa Donna, i conoscenti che si incontrano al bar tutte le mattine davanti a un caffè. Sì, senz'altro stasera avverrà qualcosa di bello, me lo sento. Alle 21.15 il sipario si alza e io sono catapultata in un mondo magico. 

Non ho mai avuto modo di ascoltare il Coro Costantino all'opera, e me ne pento amaramente. Davanti a me ci sono delle bellissime persone (dentro e fuori), che si guardano intorno, magari riconoscono parenti e amici presenti per loro, si scorgono visi solari, altri più in ansia e in eccitazione per ciò che sta succedendo, ci sono saluti con gli occhi e sguardi d'intesa. 

E inizia il concerto “Ma che bel motivetto” e non si sarebbe potuto trovare altro titolo che calzasse così a pennello. I motivetti sono tanti, tutti diversi, non è uno spettacolo dalle linee definite e ovvie in cui ci si aspetta di sentire i soliti canti di Natale. È qualcosa di più.
Alle canzoni popolari si mescolano melodie etniche che fanno venire i brividi. È bellissimo sentire battere le mani al ritmo di “Funiculì funiculà” ed è altrettanto bello immergersi nelle emozioni donate da “Blowin' in the wind”.
Il pubblico chiede il bis e il coro è così gentile da concedercene tanti. 

E cosa posso dire ora, che mi accingo a scrivere di questa serata, dopo averla fatta mia, digerita, aver provato emozioni diverse e bellissime, se non grazie. 
Grazie al coro, a quelle voci stupende che mi hanno regalato in diverse occasioni la pelle d'oca.
Grazie ad Alba Beretta, incantevole luce della serata che ha diretto magistralmente i cantanti.
E grazie a Ivan Donati, personaggio poliedrico in grado di catturare chiunque con la sua verve ironica e nello stesso tempo dolce.

Battendo sulla tastiera del computer mi accorgo di essere stata incapace di descrivere la bellezza di questa serata. Spero solo di aver reso almeno un decimo di giustizia a tutte le persone coinvolte e alla magia che si è respirata nell'aria quel venerdì. 
Di dicembre. 
Al Castello.
Un incantesimo.

lunedì 21 dicembre 2015

#LEMINIRECENSIONI: "Una brava ragazza" - Mary Kubica

Una brava ragazza, Mary Kubica. Newton Compton Editori, 2015. 317 pagine, 9,90 euro.

Voto: 8

Nebbia che avvolge la mia Milano. Io costretta a rientrare in treno. Due occhi azzurri che mi guardano e mi chiamano. Prendo il romanzo, mi farà compagnia per quella mezz'ora, mi dico. 
E’ stato il mio amante per due notti intere.

Mia Dennett, figlia ribelle e anticonvenzionale di un giudice corrotto della Chicago dabbene, viene rapita una sera di inverno all'uscita di un pub.
Tutto per colpa di un fidanzato che le regala l’ennesimo bidone e che la scambia per qualche centinaio di dollari.
Lei, invece, scambia lui per un paio di bicchieri di birra.

Un capanno freddo, acqua ghiacciata nelle condutture, un bosco sconfinato dalle migliaia qualità di vegetazione che solo Mia conosce.
E Canoa. Un gatto, unico amante per lei.
Un’altra bocca da sfamare per Owen, il rapitore.

Non c’è futuro; e quei pochi programmi che il carceriere della ragazza riesce a predisporre, sono nebulosi e insensati.
Fino a quando una particolare sindrome di Stoccolma – chiamata amore -  non si insinua in Mia.

"Il gatto le cammina sulla schiena finchè non la caccio via. Allora si rifugia dietro il divano.
Nessuno mi ha mai amato tanto."

La storia viene presentata in capitoli delineati da voci sempre diverse: prima la madre della ragazza, poi l’ispettore a cui il caso della scomparsa è stato affidato e per ultimo l’aguzzino, il cattivo della storia. E’ un racconto che si dipana attraverso punti di vista sempre differenti, e questo incentiva notevolmente lo stile incalzante della Kubica. 
Ecco. In mezzo a queste parole, io, vi ho detto una bugia.
Sta a voi scoprire quale, portandovi a letto una brava ragazza.

martedì 15 dicembre 2015

Consigli Natalosi

Eccoci al momento più bello dell'anno per noi lettori: il Natale! Sì, perché ovviamente è l'occasione giusta in cui regalarsi (senza sentirsi in colpa) e farsi regalare un sacco di libri. Oltre al fatto che, l'inverno in generale, è proprio una stagione stupenda per mettersi sotto alle coperte, magari davanti a un camino con un fuocherello scoppiettante, con una tazza di cioccolata calda fumante e un bel libro tra le mani.

Quindi perché non dare qualche consiglio per regali, autoregali o anche solo per letture sotto l'albero? Per ogni tipologia di lettore suggeriremo un paio di titoli adatti.

lunedì 14 dicembre 2015

venerdì 11 dicembre 2015

#LEMINIRECENSIONI: “Il dizionario del diavolo” - Bierce Ambrose

Il dizionario del diavolo, Bierce Ambrose. Dalai Editore, 2012. 184 pagine, 3,95 euro.

Voto: 9

Capita poche volte nella vita di trovare un libro fantastico a caso. Di scovarlo sullo scaffale di una libreria e prenderlo senza una ragione particolare, senza che nessuno ce ne abbia parlato, senza sapere niente né del titolo, né tanto meno dell'autore. 
Tutto questo è capitato a me, qualche giorno fa, quando per caso mi sono trovata davanti questo libriccino dalla copertina molto accattivante. Non l'ho nemmeno aperto. Costava poco e poi nel retro copertina si parla di Hemingway, tanto è bastato per arraffarlo.

Sono tornata a casa e l'ho aperto. Era davvero un dizionario! Nel senso che è strutturato come tale, infatti ci sono delle parole semplicemente affiancate dalle loro definizioni.
Detto così si potrà pensare che il libro sia di una noia paurosa, ma invece così non è. Ambrose Bierce ha inserito in questo piccolo libro tutto il suo cinismo, la critica verso una società corrotta dal perbenismo, dalla fede inutile e inculcata a forza, e dal cittadino medio che riesce sempre a farsi comandare dalle persone meno degne del potere.

voto (s.m.) Simbolo e strumento della facoltà che un uomo libero ha di comportarsi da imbecille e di fare danno al proprio paese.

Ovviamente non è una lettura per chiunque. Ci vuole il giusto grado di crudezza, cinismo e disillusione. È necessario approcciarsi al testo liberandosi da qualsiasi altra supposizione o preconcetto riguardo il mondo e la vita.

fede (s.f.) Credenza non suffragata da prove in ciò che sostiene qualcuno, che parla senza saperne nulla di cose che non hanno termini di confronto.

E allora sì che vi si aprirà il vero mondo. Completamente nuovo e diverso da ciò che credevate. 
Cinicamente godibile.

giovedì 3 dicembre 2015

#LEMINIRECENSIONI: “Goodbye, Columbus e cinque racconti“– Philip Roth

Goodbye, Columbus e cinque racconti, Philip Roth. Einaudi, 2013. 259 pagine, 12,00 euro.

Voto: 8

“Voglio leggere Philip Roth”, mi son detta, una domenica mattina. Ma da quale romanzo partire? Beh, dal primo ovviamente. “Goodbye, Columbus e cinque racconti” è l’esordio letterario del venticinquenne scrittore statunitense contraddittorio per eccellenza, dallo stile semplice che riecheggia facilmente J.D. Salinger, ma dalle cui pagine è difficile staccarsi. Se non per prendere una boccata d’aria, una tantum, come è capitato a me. Sì perché io ho odiato tantissimo i protagonisti del romanzo (mi sono limitata a quello – i racconti non fanno per me) e ho dovuto prendermi le dovute pause per evitare di defenestrare il libro, salvo poi riprenderlo, accoccolarmelo addosso, e ricominciarne la lettura. 
Perché sì, alla fine tornavo sempre da lui.
Il povero Neil Klugman, lasciato presso la stramba zia Gladys a convivere tra orari dei pasti scadenzati, frutta introvabile nel frigorifero e pianti isterici pre-partenza per le meritate ferie, si innamora della ricca studentessa ebrea Brenda Patimkin, durante un pomeriggio assolato trascorso in piscina.

La prima volta che la vidi, Brenda mi pregò di tenerle gli occhiali. Poi avanzò fini all'orlo del trampolino e scrutò la piscina, strizzando gli occhi; ma fosse pur stata asciutta, ella non se ne sarebbe accorta, tanto era miope. Si lanciò in un tuffo armonioso e un momento dopo tornò verso il margine della vasca, la testolina dai corti capelli rossi alta sull'acqua come una rosa dal lungo stelo.

La contraddizione si manifesta già qui: una lotta di classe furiosa nella quale il giovane Neil tenta di farsi strada a gomitate per poter  ottenere almeno in parte la fiducia dei genitori della ragazza.
La vicenda si snoda tutta durante una vacanza estiva. Ed è proprio in vacanza, fuori dal mondo, in un’altra dimensione, che si trova il protagonista maschile. Lui è perfettamente consapevole di quanto possa avere dalla giovane Patimkin: sesso e mai amore, nonostante quei fuggevoli, tristi, improbabili “ti amo” volanti durante nuotate in piscina e dopo piccoli fraintendimenti. Neil sa che, passati quei giorni fatti di sessualità e di piccoli film mentali inconcludenti, dovrà tornare alla realtà, rinchiuso nella sua biblioteca, ad osservare il ragazzino di colore bearsi su un albo illustrato dedicato a Gaugin. Quella è la sua vita, e non può sfuggirle.

Sarcasmo e sfacciataggine si fanno strada in una narrazione semplice e semplificata che è riuscita a stuzzicare la mia curiosità per un autore tanto acclamato e discusso. Quale sarà la prossima lettura? ….

martedì 1 dicembre 2015

La gemella silenziosa - S.K. Tremayne

La gemella silenziosa, S.K. Tremayne. Garzanti, 2015. 307 pagine, 14,36 euro.

Voto: 9/10

Io ho il dna uguale a mia sorella. Io sono la sua esatta copia. Il problema dell'identità affrontato nel romanzo di S. K. Tremayne, “La gemella silenziosa”, io in quanto gemella l'ho affrontato fin da piccola. Ma non a questi livelli. 

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